Il Pd gioca “l’operazione gossip”

Operazione Noemi. Dario Franceschini si appiglia “all’affaire Noemi” per salvare il partito. La campagna elettorale del Pd si è incentrata nuovamente sull’antiberlusconismo. Quello più viscerale. Ritrovando d’istinto nel suo profondo, come in un gesto riflesso dovuto all’impossibilità di giocarla sul piano della proposta politica, quella distinzione antropologica fra “sé e gli altri”, che caratterizza da sempre la sinistra italiana. Berlusconi è l’altro. Il diverso da sé. E la questione morale e della diversità è un’arma troppo a portata di mano in questo frangente per non essere utilizzata dal leader democratico. Berlusconi l’abietto, il mentitore, il fedifrago, il corruttore di minorenni e avvocati inglesi. È l’antitesi della vaneggiata normalità, della mediocre bonomia che Dario incarna nelle sue polo bianche a mezzemaniche e nelle sue camice a quadrettoni in giro nella profonda Italia attraversata dalla crisi. Dunque la sfida da politica diviene necessariamente antropologica, giocata sul piano della morale, del costume o del mal costume. Ma mai fino in fondo, fino al punto di chiederne le dimissioni. Per un atto totalmente antiberlusconiano occorre Di Pietro.
Queste elezioni europee e amministrative di inizio giugno possono produrre importanti novità nel quadro politico nazionale. Per prima la tenuta del progetto del Pd. Sotto la soglia del 25% molti all’interno dei democratici non smentiscono la difficoltà a proseguire con vigore questo percorso. In secondo luogo l’evoluzione della competizione interna nel centrodestra fra Pdl e Lega, con la conseguente scelta strategica, in vista del voto del 21 giugno, da parte di Berlusconi di tentare il colpo di mano con l’approvazione dei quesiti referendari.
Dinamiche importanti che restano ovviamente sullo sfondo di una campagna che sarà ricordata per le presunte veline candidate dal Pdl e per “l’affaire Noemi”. Davvero poco per comunicare la voglia di nuovo e di cambiamento che si vorrebbe incarnare.


  1. Vero, Di Pietro incarna l’antiberlusconismo più becero e “di pancia”, ma fate molta attenzione al fatto che, in questa fase, si guarda bene dall’attaccare il Premier schierandosi, anzi, tra quelli che invocano la “riservatezza per le questioni personali” di Berlusconi.
    Di Pietro sa perfettamente che Noemi è il muro di cemento armato sul quale si spappolerà il cadavere del Pd, e quando succederà vorrà essere il più distante possibile.

  2. Bell’articolo, complimenti.

    Comunque il fatto di avere un di Pietro sempre più forte ed un PD sempre più debole diviene per Granceschini il peggior incubo, visto che la somma dei voti rimane la stessa ma gli equilibri interni si modificano. Persa la sinistra estrema in mille affluenti che si proscuigano prima di arrivare al fiume principale, ora a sinistra resistono in parlamento solamente due fiumi, uno che porta olio e l’altro acqua e dunque immiscibili: al massimo ne può saltar fuori un’emulsione che lasciata decantare per un pò di tempo torna ad essere composta da due diversi composti, ben nettamente divisi ed incompatibili.

    Quel che più è drammatico per un partito che aspirava al comando della sinistra è che ad oggi esso non conta più nulla. Guarda cosa è capitato quando Franceschini ha proposto la solita armata Brancaleone di tutte le opposizioni contro il Cav. Si sono defilati come gli scarafaggi quando si accende la luce!

    Nella sinistra il caos impera perché non vi è né il collante né una linea politica condivisa o lontanamente razionale, solo reazioni incollerite e grida “di dittatura”.

    Ma sai cosa ti dico? Forse la dittatura no, però parlando con molta gente si sente spesso dire che si auspica “il ritorno di Mussolini”, lasciando intendere che in tantissimi magari esagerano, ma comunque vogliono un uomo forte che prenda decisioni forti.

    In questo contesto Berlusconi appare chiaramente una specie di “uomo della provvidenza” perché dà alla gente ciò che essa chiede, mettendo allo stesso tempo a nudo il marcio della sinistra che la maggioranza degli italiani conosce già da un pezzo.

    In questo modo proprio Berlusconi incarna il più alto esempio di ciò che la parola democrazia significa, ovvero “governo del popolo”. Ecco perché la popolarità del Cav. è aumentata a dismisura nonostante (e forse grazie) a tutti gli attacchi politici e personali, mentre Franceschini e Di Pietro latrano di cose su cui la gente ride a crepapelle, ovvero la presunta “dittatura” della destra.

    Poveracci, non hanno capito niente. Anzi, no, forse l’hanno capito ma non riescono ad ammetterlo.

    Sai, c’era un affarista a Wall Street di cui non faccio il nome che aveva sbagliato investimenti e pur di non ammettere di aver sbagliato portò alla rovina la sua società.
    Così non solo si rovinò ma fece anche la figura dell’idiota e questo è molto peggio dall’ammettere di aver sbagliato.

    Un saluto e mille complimenti per l’articolo azzeccato.

  3. Jean Lafitte

    poliscor vive evidentemente in un mondo tutto suo. questa cosa che il Pd non dovrebbe puntare sull’antiberlusconismo lo dicono solo i bananas, chissà come mai. anzi no, lo diceva pure Veltroni, appunto. avanti, sfondiamo sto muro.




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